venerdì 16 ottobre 2015

Da Garbagna al monte San Vito

Un trekking per tutti o quasi...
 
Lunghezza andata e ritorno km 6,5 c.a.
Tempo impiegato 2 ore
Dislivello m. 400 c.a.



Garbagna





I resti della torre




Calanchi



Ramero Inferiore

Il monte Ronzone
San Vito



Garbagna vista dal paese di San Vito
Al centro della foto i ruderi del castello di Sorli


La cima del monte San Vito m.684
Garbagna vista dal monte San Vito


martedì 17 marzo 2015

"Camminando tra le valli"

Giovedì 19 marzo ci incontreremo a Garbagna (AL) alle ore 9,30/45 per la passeggiata: La val Grue e il Santuario della Madonna del Lago.
Percorso adatto a tutti. Per info 338.5291405

La pietra verde

sabato 14 marzo 2015

Liberamente Tratto da "i luoghi della memoria "

All'ingresso di Garbagna e precisamente sul Ponte del Tonno c'è un cippo commemorativo che celebra gli eventi della battaglia della primavera 1945 ed una lapide ricorda il sacrificio del comandante partigiano Aldo Ravetta “Argo”, caduto in combattimento.
Nella primavera del 1945, i partigiani della 4^Divisione Garibaldi diedero vita ad una offensiva sulle direttrici di collegamento tra Piemonte e Liguria
In questo panorama il 13 marzo, una colonna della G.n.r. ed una squadra tedesca (140 uomini) raggiunsero Garbagna.
Mentre la popolazione del piccolo paese era stata riunita a forza in piazza Doria, le forze partigiane della Brigata “Arzani” accerchiarono l’abitato chiudendo ogni via d’uscita ai rastrellatori.
A mezzogiorno, una volta rientrati i civili nelle case, si scatenò l’attacco dei ribelli. Mezz’ora di fuoco, conclusa con la resa incondizionata dei nazifascisti.
Mentre i comandi trattavano, un gruppo di militari tedeschi tentò, senza successo, di forzare le linee partigiane, facendosi scudo di un gruppo di ostaggi civili. Bloccati dal fuoco partigiano, i nazifascisti si dispersero, si barricarono in due case (casa Gentile accanto ai Toncini ) e presto alzarono bandiera bianca. Al segno di resa, il comandante partigiano “Argo”, uscì allo scoperto per parlamentare, ma venne colpito a morte da un cecchino nemico nel campo di fronte, di proprietà dei Montefinale . Un cippo sull'argine del campo ne ricordava il luogo esatto.
Alla fine della giornata di scontri, il bilancio fu di 6 morti e 120 prigionieri. Due furono le vittime civili: paesani, saliti per curiosità sul campanile della chiesa di San Rocco, e tragicamente scambiati dai partigiani per osservatori nemici.
Erano una Remotti Lina e l'altro Toncini Tonino
Dopo gli avvenimenti di Garbagna e nonostante i disperati tentativi di contrattacco dei nazifascisti, le valli Grue, Curone e Borbera furono definitivamente libere nella notte del 14 marzo

Garbagna racconta di Nadia Fantone


Cippo commemorativo sul ponte del Tonno
Case Gentile